quinta-feira, julho 19, 2007

AAA cercasi passaggio o passeggero










o che colpo al cuore...mia madre mi ha teso un inganno, o meglio ci vede sempre peggio.

mi dice che stasera c'era il concerto di enrico rava (che inseguo da due anni senza mai averlo visto) e roberto ottaviano.

felice come una pasqua decido di non tornare a casa a bari, di infilarmi in un macchina con sei persone dentro oltre i 50 (compresa mia madre!) tra battute che non capivo e una granita gratis (ha più gusto), mi precipito a molfetta ma .....aimè lui non c'era!!

vabè ottaviano è comunque eccezzionale, ne è valsa la pena, però domani non può sfuggirmi!!!

TRA MILLE OSTACOLI, E MILLE RIFIUTI riuscirò ad arrivare a capurso per vedere enrico???

se qualcuno ha un idea me lo faccia sapere: pullman, monopattino, bicicletta, asino, autostop...
questa si chiama sfiga...

sperando in un aiuto divino,
(anche se mi sento un pò come quelle ragazzine che sotto il palco si strappano i capelli per i loro idoli) vado a riposare.




terça-feira, julho 17, 2007

3 paia di mutande sono poche, ma nell punto non c'è spazio!!


"Quel gran genio del mio amico lui saprebbe cosa fare, lui saprebbe come aggiustare con un cacciavite in mano fa miracoli. Ti regolerebbe il minimo alzandolo un po' e non picchieresti in
testa così forte no e potresti ripartire certamente non volare ma viaggiare.
Sм viaggiare evitando le buche piщ dure, senza per questo cadere nelle tue paure gentilmente senza fumo con amore dolcemente viaggiare rallentare per oi accelerare con un ritmo fluente di vita nel cuore gentilmente senza strappi al motore. E tornare a viaggiare e di notte con i fari illuminare chiaramente la strada per saper dove andare . Con coraggio gentilmente, gentilmente dolcemente
viaggiare. Quel gran genio del mio amico, con le mani
sporche d'olio capirebbemolto meglio; meglio certo di buttare, riparare
Pulirebbe forse il filtro soffiandoci un po' scinderesti poi la gente quella
chiara dalla no e potresti ripartire certamente non volare ma viaggiare.


Si viaggiare..."






sarà un lungo e delirante viaggio, ma io già mi sto organizzano. Tipo quando si andava in gita a scuola, l'attesa era così opprimente che già 2 mesi prima facevi col tuo compagno di banco/migliore amico la lista delle cose da portare: mutande calzini phon bagnoschiuma da dividere ecc... io mi sto comportando così forse perchè ho voglia di staccare e non pensare ai mille esami da dare, e alla depressione che cala ogni giorno di più.



P.S. cmq manca il quarto uomo e abbiamo iniziato a fare i provini. Idoneo Non idoneo.ora sono troppo stanca voglio andare a dormire, poi dirò più particolari.buonanotte a tutti.



2 indizi: macchina, paesi baschi.

segunda-feira, julho 16, 2007

eccoli lì, li ho visti!!!


ho voglia di qualcosa...di ridere, di abbracciare, di conoscere, di parlare, di avventurarmi in luoghi nuovi e sconosciuti.

sono un pò ferma. rilassata in quel che mi circonda.

SVEGLIA DALLA SONNOLENZA!!!

il mondo dell'immaginazione non è separato dalla realtà. Lo scoprii tempo fa, ed aveo un tesoo tra le mani, il segreto della bellezza della vita e del mondo.

come ho potuto dimenticarlo, accatastarlo, inserirlo in uno dei mille impegni di ogni giorno.

ah mannagga. Risognare ad okki aperti, guardare la realtà con sincerità ma con mille fogli colorati.


dov'è la gente??o meglio la gente c'è, quelle macchine che infestano le nostre città.

Dove sono gli individui ? forse o smesso di cercarli. o forse ho perso la capacità di percepirli.


uscite vi prego dai vostri nascondigli. fatevi avanti amanti del mondo.

io sono qui, con occhi sbarrati.

sábado, julho 14, 2007

panini


primo giorno di lavoro...

non che sia una cosa nuova. nè lavorare in un pub, o meglio in una squllida baghetteria o paninoteca (P.S. ho scoperto come si fanno le varie salse ke i locali ci propinano: ricetta segreta. Tanta maionese e un pò della cosa che gli dà il nome. Geniale) nè lavoComurare un giorno masimmo due e poi annoiarmi a morte.

ma questa volta spero di resistere un pò più a lungo almeno fino all'inizio delle holiday tanto attese. Comunque torniamo al otivo del mio post.


prima serata. un ragazzo francese, con nome spagnolo Xavier, prende un panino sceglie attentamente gli ingredienti, come se volesse prender tempo, poi ogni tanto ci guardava(io e la tipa con me) come se implorasse una parola una chiacchiera da scambiare.

Intenerita inizio a scambiare qualche parola col mio ormai arugginito inglese.

vivente a Parigi, arrivato dal montenegro dove ha mollato suo cugino non avvezzo alla conversazione, persosi nel centro di bari, in partenza per venezia e poi a casa.

Io continuo a lavorare, ui si siede e inizia a gustarsi il suo panino molto molto lentamente e guardarsi in giro. Mi chiede due parole in italiano, mi da il suo indirizzo email, e va via.


metà serata. la mia collega mi dice: è il meccanico che sta all'angolo. Maglietta arancione, salopet blu tipica da meccanico appena uscito dall'officina, e un seguito di prole e parentame. Aria dolce, stanca comprensiva, sta per pagare, chiede del proprietario del bar, cerca di parlare di qualcosa dopo aver aspettato i panini di tutta la famiglia da solo davanti al bancone, mala mia collega risponde secca non c'è buonasera.

Deluso saluta e va via.


fine serata. giovane di colore, senegalese chiede un panino, un pò invadente, ci chiede come mai siamo poco sorridenti, cosa facciamo, che tipo di posto è questo...ecc...intanto la mia collega mi invitava a non dargl corda. Capisce l'antifona, si sente non gradito ci dice che lui lavora al phone center vicino alla taverna e di andarlo a trovare e va via.


torno a casa, con l'uomo che porta il pane, albanese con una bimba piccola. non so di cosa parlare. il silenzio è imbarazzante. cmq arrivata a casa scendo dalla macchina e vado via.

c'è qualcosa che mi fa male.


quella sera non ho venduto panini a persone che avevano fame, ma a persone che avevano bisogno di compagnia, di non essere soli, e invece gli ho venduto solo un panino.

il timore per l'altro, straniero, nel senso di estraneo a noi, l'impossibilità, o la voglia di non comunicare è spaventoso.


un mio amico una volta mi disse: sto studiando il perchè la gente sui treni, sugli autobus, nei luoghi pubblici, cerca sempre di sedersi o di stare il più lontano dalle altre persone.

è proprio vero.

allora dico, se inconsapevolmente cerchiamo di sfuggire alla solitudinie che creiamo attorno a noi perchè vendere panini???


vendiamo sorrisi parole belle, un momento spensierato, prima di tornare alla solita sola vita.

o forse sarebbe più bello dire regalare, ma sarebbe troppo oltre per un mondo che per ora venderebbe anke sua madre per soldi fama, e un mucchio di telefonini.

segunda-feira, julho 09, 2007

info...







mi destreggio in strani codici informatici tentando ad occhi chiusi di farvi ascoltare un pò di musica, un pò delle mie emozioni. Dovrete essere pazienti, aspettare quantomeno che qualcuno venga a salvarmi.
non è l'ora per girovagare tra segni e numeri indecifrabili...
sono così stanca che vi auguro buonanotte sonnambuli.

quinta-feira, julho 05, 2007

risveglio

dormo,
vorrei dormire
ma una brezza color ambra
del sapore delle onde del mare
e dei fiori del mio giardino
mi spinge,
mi sfianca.
si insinua dovunque
mi costringe a coprirmi
a scappare
ad alzarmi.

Resisto finchè posso.
poi cedo la mia volontà alla sua.
Cado dal letto
mi fermo e mi metto gli occhiali.
è tardi ma non troppo
e la stanza è tappezzata di luce
opaca e incostante.
bella e protettiva
come il grembo materno.
se non fosse per questa brezza.

Inizio a camminare verso la cucina,
verso il mio risveglio abituale:
il caffè.
la tavola è apparecchiata con molte cose buone.
tipiche della mia terra, della mia casa, della mia mamma.
leggo un foglietto, ma un suono
che mi seguiva da un pò mi distrae
non riesco a capire
tenero
sottile
infelice
come se bussasse alla porta
per entrare
per un pò di compagnia.
Ecco cos'è
ricordi dalla grecia
un pendaglio sonante sfottuto dal vento
che cerca la sua pace.

poi ad un tratto un ricordo:
il mare
dov'è
come ho potuto dimenticarlo
maledetto vento!
ah eccolo
dietro il sonaglio si estende lui potente
che combatte contro il vento
o che lo asseconda
tempestato di creste bianche
un attimo, vado a vederlo meglio...

col mio caffè gocciolante
mi sporgo dalla finestra
e lì lo osservo in tutta la sua bellezza.
e solo allora capisco cosa il vento volesse da me
non farmi dimenticare
non farmi passare questo splendido attimo
accarezzarmi come un tempo
mentre guardo il mare
miei compagni da sempre
e questa casa
la mia unica casa.

continuo a camminare a piedi nudi
in mutande
sul caldo legno e mi sento bene
ho voglia di scrivere.