domingo, setembro 26, 2010

frammenti scordinati e incompleti

Oggi sono tornata a casa presto. Una settimana densa è stata questa. Piena di emozioni, provante ma allo stesso tempo utile. Si, utile perché anche soffrire un pò, fa crescere. Anzi soprattutto. E la prossima sarà ancora più frenetica. La mia vita sta cambiando, e ho dovuto rendermene conto in 3 giorni, dovrei dire grazie a chi mi ha indotto a farlo, nonostante tutto. Una vita nuova, diversa, esperienze che mi attendono, alcune che ho perso, amori nuovi in attesa, o forse finiti. La ridefinizione della propria esistenza è cosa difficile, almeno per me. Per me che difficilmente riesco a concentrarmi su me stessa. Gli altri vengono sempre prima. Ma questi giorni mi sono serviti a fare proprio questo. Vorrei averle potute spiegare queste cose, arrivo tardi a capire, ma ci arrivo. E sto accorciando decisamente i tempi. Avrei voluto condividerle, ora.
Ma forse devo dire solo grazie e a presto.

quinta-feira, setembro 16, 2010

Le prugne di qualcun altro


Stamattina mi sono svegliata con un gran "malditesta" (tutto attaccato rende meglio l'idea), ricordi frammentati di sogni assurdi, la bocca impastata dalle troppe sigarette fumate ieri (già da questo avrei dovuto capire il mio stato della giornata), la ciccatrice sotto il labbro infiammata dopo anni di taciturna convivenza. Attorno a me bicchieri di vino, residui di sushi, bottiglie, una gran confusione.
Come al solito mi alzo, cerco di domare i capelli e vado in bagno, poi in cucina a preparare un sano caffè. Mentre aspetto torno in stanza, apro la finestra, accendo il computer, sotterrato da un delirio di fogli e altre cose. Quando mi siedo, mi giro verso destra (intanto ero già andata a prendere il caffè e versato nella mia tazzina spessa) e nel tentativo di prendere la tazzina così desiderata il mio sguardo si posa su una ciotola beije (non so se scriva così lo ammetto). Bella, lucida, con qualcosa al suo interno, viola, piccolo, tranquillo. Le susine. Le avrei fotografate. Ma non c'ho pensato due volte e che una di loro era già nella mia bocca. E lì che mi sono ricordata. Per Chi le avevo comprate, Chi le stava mangiando al mio posto ieri, Chi le aveva lasciate lì. E mi sono sentita davvero di merda. Anzi questo è stato un millesimo di secondo dopo. Devo dire che le ho mangiate con gusto, mentre mi sentivo di merda. E più me ne mangiavo più i ricordi della sera prima riaffioravano con forza, a spintoni, con rabbia.
Finito il caffè, ho sistemato un pò dei residui cibari intorno a me. Sono andata in bagno e mi sono detta: "Quanto sei cogliona!"
Ora mi trovo qui a scrivere, con il posacenere a forma di pesce davanti a me pieno di cicche di sigarette e noccioli di prugne, le gambe che mi fanno male, un delirio di cose da fare, una voglia e una certezza: amo.

terça-feira, agosto 03, 2010

una nuova avventura...

mezzanotte, preparo una valigia per un viaggio che inizierà solo la settimana prossima, ma stasera ho capito, ho sentito, che una nuova avventura è appena iniziata, un nuovo viaggio con me stessa col mondo con altre persone. La mia vita potrebbe cambiare o forse è già cambiata o potrebbe non cambiare affatto. E' come (vi ricordate!) quelle storie dei Topolino, da leggere e di cui scegliere il finale, seguendo ogni volta una strada diversa. Non ho mai capito con quale razionalità si scegliesse la prima, poi la seconda e così via. Per un colore più acceso del disegno, o un particolare attraente, una tenebrosa aspettativa, o per caso... Così è la mia vita. Non ho mai capito, e me ne stupisco ogni volta, con quanta facilità possa cambiare la mia strada a seconda di un incontro, un incontro mancato, un'occasione di viaggio persa, un'altra trovata, una bella luna una sera davanti una birra, un numero telefonico ritrovato, una curiosità riaccesa, uno sguardo che invoglia, o solo per caso...
Io non credo nel destino, o in nessun altra possibilità di provvidenza divina, credo troppo negli uomini e nella loro forza di determinare la propria vita nel bene e nel male, ma a volte mi sembra come se gli eventi, uno dopo l'altro, benché veramente per casualità o incidenza, sembrino uno il susseguirsi dell'altro, uno funzionale all'altro in una maniera così naturale da essere inspiegabile... Cinque anni fa mi è già successo ed è stato l'inizio di un'avventura fantastica, un pezzo di vita che non dimenticherò mai, ma ora un altro sassolino è caduto e come una valanga sta crescendo, travolgendomi, confondendomi. Non pensavo mi sarebbe successo, di nuovo, e sono a dir poco spaventata. Ma la gioia che ho trovato nelle persone che mi circondano mi ha convinto che è ora di riprendere in mano le redini di quella valanga, domarla, ma seguendo il suo naturale percorso, vedendo dove stavolta mi porterà.
Ora un vento fresco entra dalla finestra, e mi sento libera.
Penso sarà un bel viaggio.

domingo, abril 18, 2010

SPINOSA LIBERTA'

Mi accorgo che è davveo tutto lì.
Ritrovare se stessi.
O meglio riscoprire il piacere di essere se stessi. Ecco cosa ho fatto questi due giorni. Sono partita con l'idea di dedicarmi solo due giorni di tranquillità, a me stessa, pausa nella frenesia e nella routine di tutti i giorni. In fondo in fondo però speravo di ritrovare qualcosa di perso, ma di cui mi ero dimenticata anche il nome.
No c'è voluto molto, solo abbattere i pregiudizi, qualsiasi fossero. Anche su me stessa. Ho riscoperto ciò che avevo dimenticato. Conoscere nuove persone, le loro storie, lo stare insieme e condividere anche il lavoro, come quasi fosse una forma di partecipazione e di condivisione che abbia una forma terapeutica, catartica su di me. Mi fa allontanare i pensieri. Mi fa star bene. Poi la natura, l'aria pulita, la campagna fanno il resto. Senza dimenticare le emozioni di mettere a nudo paure, sogni, lati nascosti e sensibili, per capire te stesso e chi hai di fronte.
Insomma voto assolutamente positivo, al di fuori di ogni aspettativa, di cui da tempo forse aspettavo di riassaggire il gusto, ma non sapevo di preciso cosa cercare.
Spero di avere la forza di andare a vanti e di non ri-dimenticare, anzi di continuare a seguir ciò che sono, senza tarparmi le ali prima anche solo di pensare ad un'avventura o a qualsiasi cosa. Forse così potrò ritrovarmi. E forse farmi di nuovo visibile a chi da tempo non riesce più a trovarmi.

domingo, fevereiro 07, 2010

La vita, questa.

feccia, feccia.
il mondo si accartoccia sotto i miei piedi.
grido, urlo,
la mia voce senza suoni
non riesce ad arrivare.
Allora mi dimeno, tento di strisciare, di avvinghiarmi
all'unica idea possibile di salvezza.
In caduta libera mi sento
oppressa
calda
vibrante.
Mi sento scuotere dentro come budella al sole
mi accascio senza più forze
in attesa di un bacio salvifico
o almeno un abbraccio
una carezza
gentile
amorevole, calda.
Tendo alla mia vita come un suono
che si protrae nel silenzio
tendo ad essa perché non posso farne a meno,
perché è mia
e sola.
La vita,
questa.

sábado, janeiro 30, 2010

nessuno deve fare una tinta?


chi se sia stato un semplice errore o forse un lapsus della mia mente...digitare la mia mail non libero.it ma libera.it.

Lapsus froidiano direbbero molti, conoscendo le peripezie di questi mesi da impegni presi doveri lavori esami lavatrici da fare e non fatte (per fortuna il dentista ha finito il suo sporco lavoro) colpi al cuore (sapete quando scopri che i tuoi conquilini si sono spostai a tua insaputa è un colpo duro...gli ho detto "almeno per lutti nascite lauree e matrimoni mettete una cazzo di post sul frigo non potete fare così, se Francesca muore(l'altra conquilina) mi avvisate dopo tre mesi??) estetista da affrontere parrucchiere che ti ha come al solito fatto una cosa che non volevi...a me capita sempre non so a voi! mostra di darwin da vedere col fratellino di 4 anni scarpe nuove da comprare tinta ai capelli da fare alla madre nonna da andare a trovare un ragazzo con cui trovare il tempo di parlare (per non parlare di un natale in mezzo) primarie da andare a votare

e in tutto questo come pensate che io possa trovare del tempo per me?


Quel tempo importantissimo per se stessi, per renderci speciali agli altri, per crescere, per riempire l'amata bottiglia da versare nei bicchieri altrui... da un pò di tempo il mio vino si è fatto aceto e mi sfugge dalle mani la possibilità di farne dell'altro...

Maledetto tempo. Lo odio. Non basta mai per nulla, mai.

O forse sono io che non basto che eccedo, che pretendo troppo da me e non riesco poi ad ottenere quello che voglio.

Che poi non è neanche vero... però vorrei di più, o almeno quanto basta per sentirmi soddisfatta di me stessa, o quanto meno soddisfare l'unica persona che non riesco a soddisfare.

Forse è questo l'unico problema o forse è la mia ascendente sicurezza di questi tempi, la precarietà della mia vita.

Ora devo andare come al solito c'è un treno che mi aspetta, anzi che non mi aspetta.


P.S: niente martellata don't worry baol!!