domingo, setembro 30, 2007

ovualà à tout le monde


devo essere sincera??

vado a dormire felice, serena.

forse con la voglia di migliorarmi, di essere migliore.

ma sono serena.

domani inizia tutto di nuovo. Basta poltrire, basta l'apatia che in questi giornimi aveva sopraffatto. Domani ci si sveglia presto: le lezioni cominciano e non sono sola.

ho anche una nuova amica.

mi sento una bimba felice di fare nuove amicizie, di incontrare belle persone.

speriamo che le sensazioni non mi tradiscono.

buon anno a tutti.

sexta-feira, setembro 28, 2007

impossibile ma vero.

ieri tra elefanti che bloccano la strada, monaci che sconvolgono un paese,un amico ritrovato, l'ispirazione ritrovata e una cugina (che non ritenevi tale) sempre più vicina, direi...

perbacco sono sicuramente finita in un mondo parallelo!!



tra un pò verranno a dirmi che hanno incontrato uno con la faccia da culo...

Vestiti di rosso per la Birmania




Glistraordinari avvenimenti di questi giorni in Birmania non sono un fuoco
di paglia destinato a spegnersi, neanche di fronte ai possibili interventi
repressivi della giunta militare birmana e non potranno essere liquidati tanto
facilmente neanche dalla tradizionale indifferenza dei governi e dai potenti
interessi geopolitici ed economici di cui il popolo birmano e la democrazia sono
stati sino ad ora le grandi vittime.Le manifestazioni pacifiche di questi
coraggiosi uomini scalzi, senza armi con solo le loro ciotole e le bandiere come
potenti armi simboliche, seguono le prime proteste altrettanto pacifiche dei
birmani a seguito dell'ultima ignominia del potere militare. Il drastico aumento
dei prezzi della benzina, del gas e dei generi di prima necessità a partire dal
riso sta gettando ancor più sul lastrico il popolo di questo paese ma di rimando
ha colpito anche i monaci, che vivono di offerte. Quando non si può più neanche
comprare il riso, ma solo l'acqua di cottura di scarto, vuol dire che non si può
neanche fare il gesto quotidiano e naturale di dar da mangiare ai monaci. Un
paese ricchissimo come la Birmania costretto a mangiare l'acqua di scarto del
riso, costretto al silenzio dalla paura della repressione quotidiana, dalle
torture nelle carceri, dagli stupri, dal lavoro forzato, da un esercito che è il
piu grande in quell'area del mondo è oggi un paese cresciuto politicamente e
pronto a tutto. Le proteste di questi giorni infatti, a differenza del famoso 8
agosto 1988 non sono per nulla spontanee, ma sono il frutto di un difficilissimo
e rischioso lavoro sotterraneo, silenzioso, difficile messo in piedi dalle
organizzazioni democratiche birmane nel corso di questi ultimi anni. Un lavoro
di costruzione della coscienza collettiva, di promozione organizzativa, di
costruzione di reti interne, di dialogo tra le varie organizzazioni che
rappresentano le nazionalità etniche del paese, spesso in conflitto tra di loro
in passato e che hanno sempre chiesto uno stato democratico ma federale.E oggi
che finalmente si parla di questa dittatura violenta, che dal 1962 ha potuto
uccidere impunemente migliaia di poveri abitanti dei villaggi, violentare
centinaia di donne per sfregio e per ritorsione politica, che ha gettato nelle
durissime prigioni del paese migliaia di persone che avevano osato parlare,
criticare, pensare, scrivere e organizzare l'opposizione politica e sindacale,
oggi questa sottile e fragile rete organizzata va alimentata, curata, sostenuta.
Ci volevano i monaci buddisti per rompere il velo di silenzio della stampa. Oggi
tutti vogliono correre a Rangoon per vedere, scrivere, filmare.
Si dovrebbe utilizzare l'assemblea dell'Onu per decidere la convocazione
urgente di una riunione del Consiglio di sicurezza per l'approvazione di una
risoluzione che costringa la giunta a negoziare con l'Onu, non lasciando però
solo nella presa di decisioni il suo rappresentante speciale Ibrahim Gambari. I
legittimi rappresentanti del governo in esilio e i parlamentari eletti nelle
uniche elezioni democratiche del 1990 dovrebbero avere una diversa udienza nelle
sedi diplomatiche.Finalmente le organizzazioni democratiche rappresentate dalla
Ncub (la National coalition of union of Burma), che raccoglie tutte le
organizzazioni sindacali, dei monaci buddisti, degli studenti, delle donne etc.
il cui segretario generale è il segretario del sindacato birmano Ftub,
dovrebbero essere consultate nelle scelte politiche fatte dai
governi.
I tessitori silenziosi di questa straordinaria pagina di coraggio e
di pacifismo ci chiedono responsabilità, attenzione e impegno politico di lungo
periodo. Ci chiedono di accompagnare il loro cammino con iniziative di
solidarietà, di pressione verso i governi dei grandi e verso le istituzioni
internazionali, Onu, Ilo, Ue, l'Asem, l'Omc, ma anche verso le imprese. La
premio Nobel per la pace Aung San Suu kyi, il governo birmano in esilio, il
sindacato birmano clandestino chiedono da anni, inascoltati, l'interruzione dei
rapporti economici e commerciali con questo paese. È ora di cambiare passo anche
in questo. /Autrice del libro «Il pavone e i generali - Birmania: storie
da un paese in gabbia» (Baldini & Castoldi). I diritti d'autore verranno
devoluti alle organizzazioni democratiche e sindacali birmane/.http://www.birmaniademocratica.org/Home.aspx



Una maglietta o un nastro rosso in sostegno della Birmania. E' la parola d'ordine che corre sui blog e sui cellulari, una catena di sms per un gesto di solidarietà a favore dei monaci buddisti e del popolo birmano. Questo è l'invito che sta circolando in queste ore via sms: "In support of our incredibly brave friends in Burma: may all people around the world wear a red shirt on Friday, September 28. Please forward!" (trad.: a sostegno dei nostri amici incredibilmente coraggiosi in Birmania: venerdì 28 settembre indossiamo tutti quanti, in tutto il mondo, una maglietta rossa. Inoltra questo messaggio). Un testo analogo in lingua italiana circola anche nei blog: "Venerdì 28 settembre indossiamo una maglia rossa. Chiunque legga questo messaggio lo trasmetta a quante più persone sensibili a questo gravissimo prolema gli sarà possibile. Grazie di cuore".


sábado, setembro 22, 2007

Eros che fiacca le membra, di nuovo,

mi abbatte invincibile
fiera.
Saffo

ma sono invincibile, sono fiera? ne uno nè l'altro.

pronti, partenza........via.




gli occhi mi fanno male mi bruciano, lo stomaco rivoltato.


ecco gli effetti delle mie scelte, del tempo che dedichi al mondo, e del tempo sottratto alla tua vita, alla persona che ami, ai tuoi sogni e al tuo futuro.


ecco cosa mi hanno fatto diventare, ecco cosa mi sono lasciata diventare. una macchina??provo emozioni??


certo che si ma le dimentichiamo le nascondiamo perchè abbiamo troppo da fare. mi faccio un pò schifo.


ho lasciato che mi uccidessero. o forse non sono ancora morta del tutto. no non voglio morire. e questo è il mio amore che me l'ha ricordato, che tenta di svegliarmi di scrollarmi, lui che riesce a divedere e separare ogni cosa, che trova tempo per tutto, anche se sono milioni.


io sono lenta invece. ho bisogno di un pò di tempo per tutto.


vorrei dedicarmi alle cose che amo. compresa la politica, ma non troppa.


rallentiamo, rallento. ho deciso.


seguirò il mio battito cardiaco che ora è a mille.


che dolore scoprire di aver rinunciato a qualche cosa. inconsapevolmente. rinunciato a dedicarmi del tempo.


il tempo. la cosa che odio di più al mondo ma di cui sono schiava e non so neanche perchè. esami scadenze appuntamenti il giorno la notte.


uff...che male al cuore alla gola alle orecchie sento il sangue pulsare come quando pulsa quando hai una ferita aperta.


segunda-feira, setembro 10, 2007

perchè il 20 ottobre in piazza...

ho 20 anni.
ieri notte non riuscivo a dormire. migliaia di pensieri nella mente. troppi.
scandenze cose da fare.
da un pò di tempo a questa parte mi sono accorta che i soldi iniziano a diventare un problema.
e con i soldi le scadenze.
ogni mese devi pagare l'affitto. sei una studentessa fuori sede e il senso di colpa nei confronti dei tuoi che ti devono mantenere ti obbliga a non chiedere troppo, o il giusto per pagare le bollette o gli extra. quindi decidi di trovarti un lavoro. ma un lavoro che deve conciliarsi con i tuoi studi perchè in fondo vuoi laurearti in tempo in regola per te per il tuo futuro per non deludere le aspettative dei tuoi. ma soprattutto per il tuo futuro, perchè non sai se dopo troverai un lavoro.
quindi tutti ti dicono: lavora in un pub, pizzeria. ti sfruttano, ti pagano niente ma ciò che facciamo tutti, è l'unica cosa che puoi fare. allora per un pò ti arrendi, ma poi diventa così squallido quel lavoro a nero senza un briciolo di significato.
allora inizi a fare la babysitter quando capita per dei tuoi amici sposati, con due figli che non sono bambini ma diavoli, e quando torni a casa di quei 30 euro che ti hanno dato 10 ne spendi per le aspirine. ma alla fine si può fare.
e intanto devi pagare le bollette perchè non ti va di chiedere soldi a i tuoi, costa già tanto la vita. e te ne accorgi quando vai a fare la spesa, 20 euro non bastano neanche per comprarti le cose necessarie, ma in qualche modo devi campare. allora rinunci ad altro, andare al cinema o a teatro. E nonostante tutto la mia famiglia è benestante, mio padre medico, ma separato, mantiene me mia madre che ha 50 hanni ha un lavoro partime(perchè devi seguire la flessibilità del mercato) la sua nuova compagna e il mio nuovo fratellino.
poi è chiaro che anche tu coltivi le tue passioni. fai politica perchè credi in un mondo differente e vuoi impegnarti per cambiare il mondo attuale. allora dopo anni ti ritrovi a fare la segretaria di una bellissima sezione con una storia importante e 80 giovani che hanno voglia di fare di crescere e che devi seguire. anche lì però ci sono scadenze: politiche e vabene, ma anche là devi pagare l'affitto, tanti soldi e li a scervellarti come trovarne 500 al mese. e così ogni mese.
ieri ero a letto e non riuscivo a dormire. questo ed altro nella mia testa, come la mia vita sentimentale e miei esami da dare.
e così tra una flotta di zanzare tigre che non mi davano tregua e questo flusso incontinente di pensieri sono riuscita ad addormentarmi in cucina sul divano alle 6 del mattino e pensavo che forse tutti dobbiamo fare qualcosa per cambiare questa vita che ci ha messo sotto vuoto con una bella targhetta.
la mia vita è bella e mi piace, con le sue frenesie, ma quando penso che c'è gente che di queste frenesie ne ha tutti i giorni e molto più brutte, allora mi dico che in fondo sono fortunata.
spero che tutti voi che mi leggete scendiate in piazza il 20 ottobre perchè è vitale assicurare ai nostri figli alla futura generazone e perchè no se capita anche alla nostra, una vita differente.

quarta-feira, setembro 05, 2007

in volo...



ecco dove vorrei passarele giornate...

con il mio dolce uomo, nel blu sospesi tra il cielo e il mare, nella dolcezza.

ma la realtà non te lo permette. e io non capisco.

sono dura. non ho mai voluto abbandonarmi ad accettare quello che non comprendo, o quello che non posso fare.

ma ora devo imparare a farlo. è così difficile.

che rabbia.divento pesante fastidiosa e petulante.dicono che non mi accontento mai. forse è vero, ma non è bello essere sempre in movimento??

comprendo che finchè hai oggetti inanimati davanti a te è facile ma per le persone non è la stessa cosa.

ok. mi arrendo, meglio una sigaretta che una litigata. e solo che ci penso sempre dopo!!

credo che calzi a pennello.per te.


VORREI ESSERE IL VESTITO CHE PORTERAI

IL ROSSETTO CHE USERAI

VORREI SOGNARTI COME NON TI HO SOGNATO MAI

TI INCONTRO PER STRADA E DIVENTO TRISTE

PERCHE' POI PENSO CHE TE NE ANDRAI

VORREI ESSERE L'ACQUA DELLA DOCCIA CHE FAI

LE LENZUOLA DEL LETTO DOVE DORMIRAI

L'HAMBURGER DI SABATO SERA CHE MANGERAI...CHE MANGERAI

VORREI ESSERE IL MOTORE DELLA TUA MACCHINA

COSI' DI COLPO MI ACCENDERAITU TU NON MI BASTI MAI

DAVVERO NON MI BASTI MAITU TU DOLCE TERRA MIA

DOVE NON SONO STATO MAI MAIDEBBO PARLARTI COME NON FACCIO MAI

VOGLIO SOGNARTI COME NON TI SOGNO MAIESSERE L'ANELLO CHE PORTERAI

LA SPIAGGIA DOVE CAMMINERAILO SPECCHIO CHE TI GUARDA SE LO GUARDERAI...LO GUARDERAI

VORREI ESSERE L'UCCELLO CHE ACCAREZZERAIE DALLE TUE MANI NON VOLEREI MAI

VORREI ESSERE LA TOMBA QUANDO MORIRAIE DOVE ABITERAI

IL CIELO SOTTO IL QUALE DORMIRAI

COSI' NON CI LASCIEREMO MAI

NEANCHE SE MUOIO E LO SAITU TU NON MI BASTI MAI

DAVVERO NON MI BASTI MAIIO IO IO CI PROVO SAI

NON MI DIMENTICARE MAI .

mille passeggiate

vorrei di nuovo un cane
un amico un compagno di passeggiate di tenerezze di segreti.
mi manca.

colori sfumati




vi avrei dovuto già raccontare da un bel pò il mio ritorno dalle vacanze.


forse avrei dovuto raccontarvi dove me ne sarei andata.


invece no. sono tornata senza voler dire una parola, necessità di silenzio, con la sua dolcezza che accarezza i ricordi e le emozioni. Ebbene è proprio questo il punto.


queste due cose non si possono dire e raccontare a chiunque. a meno che non le si voglia o perdere bruciare. Raccontare emozioni a chi non pùò percepirle come tale, a chi non riesce a conservare ciò che tu trasmetti: odori sapori sentimenti, è impossibile. O meglio dannoso per i propri ricordi che pian piano si affievoliscono.


ecco perchè ho scelto il silenzio, preferisco ricordare con chi quelle emozioni le ha vissute accanto a me se non proprio quelle ma può compredere, anche con uno sguardo.


E' triste però sapere che oltre all'uomo che ami (e lo ami anche per questa capacità) inconsciamente esistono così poche persone capaci di catturare le emozioni altrui.altre tre che io sappia. una l'abbiamo persa e le altre sono spesso lontane da più punti di vista.


l'unica cosa che riesco a dirvi: prossimo viaggio paesi baschi, splendidi e inaspettati come mai.